Ricordate le domeniche pomeriggio da vostra nonna, quando si sentiva il profumo della pasta per crostate appena sfornata?
La sua cucina era un vero e proprio centro nevralgico, i piani di lavoro erano coperti di farina e possedeva una serie di utensili da pasticceria amati da tutti.
Uno strumento spesso ignorato ma molto utilizzato era il rullo per crostate, un utensile semplice dotato di una ruota rigata e di un manico solido.
Tra gli anni ’50 e ’80, questo piccolo accessorio era un elemento imprescindibile in molte case, poiché aggiungeva una leggera nota di raffinatezza alle crostate preparate a mano.
I rulli per la pasta per crostate, come quello usato da mia zia, sono molto più che pratici: sono il riflesso di un ambiente familiare e di una tradizione.
Negli anni ’50 e ’60, la cucina domestica era un vero e proprio rituale.
Le famiglie dedicavano tempo alla cucina, compresa la preparazione delle crostate.
Il rullo era essenziale, poiché permetteva di trasformare la pasta semplice in bordi con motivi attraenti.
Questi bordi non erano solo belli, ma servivano anche a sigillare il delizioso ripieno.
Prima di avere a disposizione i contenitori per crostate offerti nei negozi, il rullo per la pasta era uno strumento prezioso.
Simboleggia il legame tra tradizioni e patrimoni, il saper fare della preparazione dei dolci venendo trasmesso dalle antenate.
La forma del rullo per dolci, con la sua ruota rigata e il manico fisso, risale al 19° secolo.
Ma la sua notorietà ha raggiunto il culmine a metà del 20° secolo in America, dove si è affermato nella cultura della cucina domestica.
Questi utensili sono stati progettati per essere resistenti e realizzati con materiali solidi, come metallo o legno.
Il bordo rigato del rullo per crostate non solo rendeva le crostate più esteticamente gradevoli, ma garantiva anche la buona tenuta del ripieno durante la preparazione.
Il rullo per crostate suscita un senso di nostalgia per un periodo in cui la cucina domestica era una tradizione apprezzata.
Questo piccolo oggetto porta con sé un vero patrimonio, una trasmissione delle consuetudini e della tradizione della pasticceria.